Vladimir Hudolin

 Vladimir Hudolin, nasce a Ogulin (Croazia) il 2 maggio del 1922, psichiatra e esperto internazionale di problemi legati al consumo di alcol e droga.
È stato direttore della Clinica di Neurologia, Psichiatria ed altre dipendenze dell’Ospedale Universitario di Zagabria e titolare della cattedra di neurologia, psichiatria e psicologia medica della stessa Università. È stato presidente della Associazione Mondiale di Psichiatria Sociale; Presidente Onorario della Associazione Mediterranea di Psichiatria Sociale nonché membro del Gruppo degli Esperti dell’OMS per l’alcolismo ed altre dipendenze. Negli anni 1952 e ‘53 è stato borsista dell’OMS in Gran Bretagna e Svezia. In quegli anni, in quei paesi, prende piede la “ open door policy in psychiatry”, e Il Professore si incontra proprio a Londra con lo Psichiatra Italiano Franco Basaglia con cui inizia una proficua collaborazione e amicizia che durerà per molto tempo anche dopo il loro ritorno In Italia. Lavora nella comunità terapeutica diretta da Maxwell Jones, nei piccoli gruppi psicoterapici di Joshua Bierer ed in grandi ospedali psichiatrici. Al rientro a Zagabria diviene vicedirettore del reparto neuropsichiatrico dell’Ospedale “M. Stojanovic” ed introduce i nuovi metodi.

Visnja Hudolin

Nel 1952 sposa la sua assistente Dott.ssa Visnja Hudolin che lavorerà e insegnerà al suo fianco durante tutta la carriera scientifica e a lui sopravissuta è deceduta  il 13 Aprile 2008 a Zagabria. Durante la sua Carriera Universitaria e Scientifica è membro del Comitato di Redazione di numerose riviste internazionali del settore e autore di oltre 350 pubblicazioni nonché di 20 libri, prima ancora di produrre una amplissima raccolta bibliografica dell’Approccio Ecologico- Sociale sul quale si fonda il lavoro dei Club degli Alcolisti in Trattamento (oggi Club Alcologici Territoriali –  Metodo Hudolin) di cui è riconosciuto essere l’ideatore. Negli anni 90 è stato candidato come Premio Nobel per la Pace. È deceduto a Zagabria il 26 dicembre 1996.

 

I CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI – Metodo Hudolin*

I Club sono parte della comunità in cui operano. Il Club è una comunità multifamiliare in cui vi sono persone e famiglie differenti per sesso, età, educazione, professione, per i comportamenti verso il bere, per gli stili di vita.
Ciò che accomuna queste famiglie e persone sono i problemi legati al consumo di alcol anche combinato con l’uso delle altre sostanze definite “droghe”. Da un pò di tempo i nostri Club stanno accogliendo anche famiglie con il problema del gioco d’azzardo. I Club si occupano quindi delle varie sofferenze date dal particolare legame che le persone possono sviluppare o hanno sviluppato con l’alcol, con le sostanze e con il gioco d’azzardo. È quanto più possibile legato alla comunità locale nella quale le famiglie che lo compongono vivono, lavorano, crescono. Si propone come risorsa per il cambiamento dello stile di vita delle famiglie che ne fanno parte e della cultura sanitaria della comunità locale. Il Club non è un luogo di terapia perché si basa sul concetto che l’uso di sostanze psicoattive non è una malattia ma un tipo di comportamento.
Chi “va” al Club dunque non è un malato di …”sostanze”, come non lo è la sua famiglia. Va da sé che al Club non si trova la “guarigione”, né, tantomeno, il “guaritore”. Chi fa parte del Club ha uno scopo: cambiare il proprio stile di vita complessivo chiudendo con il consumo di sostanze considerate droghe.

Cosa succede all’interno di un Club
Le persone parlano di sé in una comunità che:
Rispetta, ascolta, comprende, aiuta, stimola, incoraggia, in altre parole: si fa carico di ognuno.
Non accetta come utile alla sua crescita quel modo corrente di pensare che si esprime con frasi come: “È un problema tuo” , “Non sono affari miei/tuoi” …

Utile/Inutile:
Il Club funziona bene, cioè è utile alle persone che lo compongono, quando ognuno si sente impegnato a portare qualcosa di suo:
Problemi – Sofferenze – Gioie – Progressi – Ricadute – Sentimenti – Progetti e lo offre alla comunità che, in questo modo, ha la possibilità di crescere e cambiare. Il Club non funziona bene, cioè non è utile alle persone, quando lo si pensa come un luogo da cui si prende e basta.

Come Lavora/Organizzazione:
Sede e orario: fissi – Cadenza: settimanale – Durata: 1 ora e mezza – Verbale / Diario: ogni incontro.

Metodo:
Lettura del verbale/ diario.
Ogni persona, in ogni incontro ha la possibilità reale di parlare. Ogni persona comunica liberamente.
Si possono “contare” i giorni di non uso di sostanze e di non gioco, (chiamati giorni di sobrietà).

Chi fa parte del Club:
Le famiglie con problemi alcolcorrelati e complessi (alcol e droghe, alcol e problemi psichici, gioco d’azzardo….).
Chi accetta/sceglie di “camminare insieme” a persone sole con problemi alcolcorrelati e complessi: la famiglia solidale con
Un servitore-insegnante. Ognuno ha un compito. Nel club ogni persona, ogni famiglia deve svolgere una funzione. Di norma le funzioni sempre presenti sono: Presidente – Segretario – Economo – Conduttore della serata – Verbalista – Incarichi per attività del Club. Gli incarichi hanno durata di diverso tipo, alcuni sono settimanali. Per gli incarichi che durano più a lungo, si effettuano le votazioni.

Quanto dura la permanenza in un club:
Il percorso che si inizia nel Club è un percorso di crescita e di cambiamento della qualità della vita (noi lo chiamiamo di “sobrietà” ecologica): è possibile stabilire quando tale percorso inizia, mentre nessuno può dire quando è concluso.
La crescita ed il cambiamento continuano per tutta la vita delle famiglie e delle persone.
Per questo non si può dire quanto tempo si rimane al Club.

 *Per approfondimenti scarica il MANUALE DI ALCOLOGIA di Vladimir Hudolin.
Fonti del testo: Arcat Sardegna